Nei dintorni di Trinidad è possibile organizzare varie escursioni e non avendo un proprio mezzo di locomozione è necessario affidarsi alle agenzie locali per organizzare gli spostamenti, oppure noleggiare un taxi per l’intera giornata (scelta che sconsigliamo!).
Per il primo giorno nella regione decidiamo di visitare la Valle de los Ingenios, una vasta area che tra la fine del XVIII secolo e l’inizio del XIX ospitava svariate piantagioni di canna da zucchero. Da qui derivava buona parte della ricchezza della città di Trinidad.
È possibile effettuare il percorso su un treno trainato da una vecchia locomotiva a vapore, ma in questo momento è in riparazione, quindi optiamo per un minibus. Al momento della partenza scopriamo di essere i due unici turisti che parteciperanno alla gita, avremo quindi la guida a nostra completa disposizione. La combriccola è completata dalla moglie della guida che in occasione delle feste ha raggiunto il marito dove lavora lontano da casa.
Il tour dell’area, dichiarata patrimonio dell’umanità dall’UNESCO, è interessante e la guida parla anche italiano, sembra felice di rispolverarlo. Sono passati alcuni anni da quando era impiegato al Ministero degli Esteri e aveva rapporti diretti con l’Italia. Ma un lavoro pubblico, anche di prestigio, non può competere a livello remunerativo con un impiego nel settore turistico: con la mancia di un giorno guadagna presumibilmente lo stipendio di un mese al Ministero.
Dopo una breve sosta ad ammirare il panorama sull’intera valle, ci dirigiamo a Manaca Iznaga, una ex piantagione di canna da zucchero, nella quale sono ancora conservate alcune case del villaggio, la magione e la torre di sorveglianza.
Durante il periodo coloniale, come nel resto del centro-sud America, gli schiavi africani venivano letteralmente deportati a Cuba per il lavoro nelle tenute spagnole e venivano tenuti sotto controllo dall’alto della torre, dalla quale si può osservare tutta l’area della piantagione. Qui assaggiamo per la prima volta il succo di canna da zucchero spremuta sul momento e poi, naturalmente, scaliamo la torre per goderci il panorama sulla valle e la tenuta. L’ultima tappa dell’escursione è una fattoria poco distante, dove in un ambiente bucolico ci rilassiamo ed esploriamo un po’ la campagna circostante.
Al rientro in città ne approfittiamo per pranzare con una pizza cubana. Somiglia molto alle nostre pizze al tegamino ed è venduta a meno di 50 centesimi di euro in negozietti nei quali solitamente non si vedono turisti. Assolutamente consigliata per uno spuntino!
Nel pomeriggio siamo in tempo per una veloce visita al Museo Historico Municipal, assediato dai tour provenienti dai resort, ma che con la sua torre ci fa godere una stupenda vista su Trinidad. Ci resta tempo per esplorare un po’ meglio le vie al di fuori del centro: ci attende uno spaccato della vita reale della città al di là dei circuiti turistici, non meno pittoresco della Plaza Mayor. I punti de venta, minuscoli negozietti dove si vende di tutto; le basse casette colorate; la gente che torna dal lavoro su carretti trainati da cavalli e i ragazzini che giocano a calcio scalzi nelle strade.