È la vigilia di Natale: ci svegliamo a Remedios ed è difficile realizzare di essere a dicembre. Fa caldo, caldissimo, c’è il sole e l’aria profuma di estate. Per la prima volta ci troviamo lontani da casa in questo periodo dell’anno; per la prima volta stasera non parteciperemo ad un cenone. Soprattutto per la prima volta passeremo il 24 dicembre in spiaggia e grandi festeggiamenti ci attendono in serata!
Ci siamo accordati con la proprietaria della casa, un taxi passerà a prenderci per portare noi e altri due turisti a Cayo Santa Maria, atollo a circa un’ora di viaggio, collegato con la terraferma grazie ad una serie di ponti (circa 80) che attraversano la laguna. Fino a poco tempo fa solamente i turisti e, di conseguenza, i taxi ufficiali potevano andare al Cayo, perché il Governo cubano è decisamente molto attento a evitare che i propri cittadini cerchino di scappare, organizzando viaggi in barca dalle isolette, per forza di cose meno controllate. Attualmente i cubani sono autorizzati ad andare a Cayo Santa Maria (il divieto permane in altre località) ma, in ogni caso, chiunque voglia recarsi sull’isola deve fare la coda al controllo passaporti, che sembra una vera e propria dogana.
Per fortuna oggi pare siano tutti a Remedios a ultimare i preparativi della festa che ci ha portati fino qui, così troviamo la spiaggia de Las Salinas praticamente deserta: ci siamo noi e i due inglesi con cui abbiamo diviso il taxi e con cui stringiamo subito amicizia. Gurminder e John sono entrambi professori universitari in sociologia e vivono a Birmingham. Per loro la vacanza a Cuba è sinonimo di totale relax, perché sono abituati a viaggiare molto, ma sempre per lavoro; non per questo hanno scelto un resort, ma stanno girando per l’isola come noi e ci saranno diverse occasioni per rivedersi.
Il tempo passa lento tra un bagno e un sonnellino al sole; passeggiamo alla scoperta della spiaggia dalla sabbia bianca e finissima: ci sorprende per quanto sia autentica e selvaggia, con la foresta di mangrovie che arriva in alcuni punti a toccare il mare. Sappiamo che poco più in là sorgono resort e alberghi, ma da qui non è possibile accorgersene. Abbiamo anche l’occasione di osservare i granchi blu che vivono da queste parti, fenicotteri e aironi. L’unica nota negativa, se così si può definire, è la sabbia del fondale: in alcuni punti si sprofonda come nelle sabbie mobili e un odore non esattamente piacevole si sprigiona. Ipotizziamo si tratti di uno strato di alghe al di sotto del primo strato di sabbia. Non è un gran problema in realtà, è sufficiente evitare queste zone. Più tardi torniamo alla casa, diamo appuntamento a Gurminder e John per vederci più tardi e andiamo a riposare prima della festa… Il sole ci ha distrutti!