La Colombia ci ha riservato grandi sorprese dal punto di vista naturalistico: tutte le escursioni che abbiamo fatto ci hanno lasciato stupefatti, per la meraviglia dei luoghi che abbiamo visitato.
Abbiamo passato i primi giorni di viaggio a Cartagena e abbiamo quindi proseguito sulla costa caraibica, verso est, visitando il Parque Nacional Natural Tayrona, molto popolare perché formato in gran parte da una foresta pluviale rigogliosa che si affaccia su un mare cristallino.
Parque Tayrona: quanto tempo serve
Prima di partire, uno dei grandi dubbi che avevamo era quello di riuscire a capire quanto tempo ci servisse per andare da Cartagena a Tayrona, visitare il parco, dormirci una notte e tornare a Santa Marta in tempo per il volo del mattino successivo per Medellin, che era un punto fisso del nostro itinerario “libero” (di solito infatti non prenotiamo quasi nulla, ma avevamo preferito scegliere il volo in anticipo per risparmiare).
Due giorni potevano essere sufficienti? Ne poteva valere la pena?
La risposta è assolutamente sì!
In sintesi:
Giorno 1: viaggio da Cartagena a Santa Marta, dove abbiamo lasciato gli zaini per proseguire più leggeri. Abbiamo quindi raggiunto il parco in bus e avuto tutto il tempo di fare la camminata nella foresta fino al campeggio più lontano dall’ingresso del parco.
Giorno 2: relax / escursioni nel parco, passeggiata di ritorno, bus per Santa Marta, dove abbiamo cenato e dormito. La sveglia è poi suona all’alba per andare in aeroporto, ma questa è un’altra storia!
Parque Tayrona: come arrivare da Cartagena
Per arrivare a Tayrona da Cartagena, dovrai prima arrivare a Santa Marta e qui cambiare bus per raggiungere l’ingresso del parco. Si può naturalmente fare con i mezzi pubblici, ma per ottimizzare noi abbiamo scelto di prenotare due posti su uno dei tanti minibus che fanno la spola tra Cartagena e Santa Marta, partendo prima dell’alba.
Anche grazie al fatto che l’autista fosse particolarmente disponibile e gentile, siamo riusciti a posare gli zaini nella pensione che avevamo prenotato, salutare velocemente il proprietario e prendere al volo la coincidenza per Tayrona: in questo modo eravamo a El Zaino, l’ingresso del parco, intorno alle 11.
Dico che siamo stati fortunati, perché pensavamo di arrivare più tardi, ma voglio rassicurarti: al parco si riesce ad arrivare, in un modo o nell’altro!
Parque Tayrona: cosa portare
Considerando che si deve camminare per circa 3 ore, sebbene il percorso sia molto comodo, raccomandiamo di fare come noi, cioè lasciare lo zaino grande / il bagaglio a Santa Marta e proseguire con uno zainetto leggero.
Considera che in pratica ti serviranno solo il costume da bagno, un asciugamano e una felpa pesante per la notte. Senza caricarti troppo ti consigliamo di portare anche un po’ di scorta d’acqua e del cibo: i prezzi nel parco sono molto alti rispetto al resto della Colombia. Attenzione però: è vietato introdurre alcoolici e buste di plastica, quindi dovrai avere delle borse di stoffa o tenere tutto nello zainetto.
Se non hai tempo per passare a Santa Marta o non prevedi di ripassare da qui, potrai lasciare lo zaino al deposito della compagnia dei bus, proprio alla fermata a cui si scende per entrare nel parco. In questo modo risparmierai ancora tempo e potrai poi proseguire nel viaggio senza tornare a Santa Marta.
Parque Tayrona: l’itinerario nel parco
All’ingresso del parco troverai tutte le informazioni necessarie per muoverti al suo interno: il percorso principale che parte da El Zaino porta fino a Cabo de San Juan de Guia, il punto più pittoresco, ma ci sono molti percorsi alternativi che si diramano dal parcheggio interno al parco.
Con due soli giorni a disposizione, la nostra scelta è stata più o meno obbligata (Cabo San Juan de Guia), ma anche per uscire dal parco in realtà ci sono diverse opzioni:
- Tornare all’ingresso principale di El Zaino: a piedi fino a Cañaveral e poi in shuttle – come abbiamo fatto noi.
- Prendere una barca da Cabo San Juan de Guia a Taganga: assicurati un posto per tornare appena la barca arriva perchè nel pomeriggio si riempie in fretta.
- Camminare da Cabo San Juan a Pueblito e poi da lì per altre due ore nella giungla verso la strada principale che riporta a Santa Marta.
Parque Tayrona: dove dormire?
Su tutte le guide sono descritte precisamente le opzioni per dormire nel parco: ce n’è per tutti i gusti, dal campeggio spartano all’eco-resort di lusso. Il luogo più caratteristico e più popolare è il campeggio che si trova nel punto più lontano raggiungibile a piedi, Cabo San Juan de Guia.
Non è necessario avere la propria tenda, tutti i campeggi le noleggiano. Inoltre c’è anche la possibilità di affittare un’amaca, sia nel prato del campeggio che in cima alla scogliera, dove c’è un grande gazebo di legno con tetto, ma aperto su tutti i lati: la vista è impagabile, ma il vento che soffia qui è decisamente forte per i nostri gusti!
Al momento del nostro viaggio era possibile prenotare solo telefonicamente, ma di fatto nessuno rispondeva al telefono e non c’era alcun indirizzo e-mail a cui scrivere. Se vuoi dormire a tutti i costi su un’amaca sulla scogliera, ti consigliamo di stare più di un giorno e passarci quindi la seconda notte: sarai già sul posto, un po’ come se fossi arrivato per primo!
Siamo dunque arrivati al parco e ancora non sapevamo esattamente dove avremmo passato la notte!
Di fronte all’ingresso si affollano venditori di frutta, acqua e dolcetti, troverai anche dei banchetti con zelanti “guide del parco”: si tratta in realtà di impiegati delle strutture alberghiere che precedono il campeggio di Cabo San Juan. Cercheranno di convincerti a prenotare con loro, dicendo anche l’altro campeggio è al completo.
La realtà è naturalmente diversa, il prato del campeggio è davvero ampio e abbiamo visto gente arrivare anche al tramonto, ma è chiaro che lì per lì il metodo di queste “guide” risulta molto efficace. Ovviamente il posto non è garantito e chi prima arriva meglio alloggia: noi arrivando intorno alle 15 abbiamo trovato una tenda senza problemi.
Se hai un dubbio dunque non fermarti sulla piazzola a parlare con queste persone, ma prosegui dritto verso la biglietteria del parco: qui troverai i veri guardia parco.
Parque Tayrona: la passeggiata
La camminata per raggiungere Cabo San Juan de Guia dura circa 3 ore, incluse le tantissime soste che farai per scattare fotografie ai paesaggi mozzafiato.
Dall’ingresso del parco conviene prendere la navetta che porta al parcheggio principale di Cañaveral, qualche km più avanti: vale la pena pagare qualche peso colombiano e risparmiare le forze, perché questa parte di strada è asfaltata e non particolarmente affascinante, dato che ci passano le auto.
Da Cañaveral, la prima parte del percorso è immersa nella giungla a mezza costa. Di tanto in tanto la foresta si apre e puoi vedere dall’alto le spiagge selvagge di questo tratto di costa: nella maggior parte la balneazione è vietata a causa delle onde e delle correnti molto forti. Cerca di stare a distanza dagli altri turisti, se ti è possibile, e guardati attorno: se sei fortunato potrai avvistare varie specie di scimmie, tucani, pappagalli e lucertoloni.
Un po’ oltre la metà del percorso, si arriva ad Arrecifes al livello del mare: in questa spiaggia non è possibile ancora fare il bagno, ma con una mezz’ora di cammino si raggiungono le belle spiagge balneabili di La Aranilla e La Piscina. Le spiagge si alternano a zone semi paludose all’ombra di piante acquatiche. Attenzione sempre ai cartelli che indicano le balneabilità o meno, se decidi di fermarti.
Come dicevamo, il percorso non è troppo impegnativo, ma la temperatura è generalmente alta, come su tutta la costa caraibica: quando finalmente arriverai al campeggio non vedrai l’ora di affittare la tenda, sistemare le tue cose e fare un tuffo in acqua!
Mi raccomando, prima di tutto noleggia la tenda, così sarai tranquillo per il resto della giornata!
Parque Tayrona: Cabo San Juan de Guia
Come segnalato dalle guide, il campeggio di Cabo San Juan è molto affollato, ma dobbiamo ammettere che ci eravamo mentalmente preparati a una situazione peggiore! È vero che ci sono molte tende (un centinaio) ma lo spazio è ampio e affacciato direttamente sulla spiaggia. Insomma, la posizione è pazzesca e vale qualunque minimo fastidio dovuto alla presenza di molte persone.
Ci sono diverse spiagge nei dintorni: quella di fronte al campeggio è la più piccola e affollata, il paesaggio è meraviglioso, soprattutto con la calma del mattino e del tardo pomeriggio. Quando inizia ad esserci troppa gente è sempre possibile allontanarsi un po’ seguendo la costa e raggiungere la seconda o terza spiaggia (nudista) che normalmente sono semi-deserte.
A meno che tu non sia riuscito a portare sufficienti scorte di cibo ti toccherà mangiare al ristorante del campeggio almeno una volta: i prezzi sono alti e la qualità è abbastanza scadente. Ti consigliamo i piatti meno costosi a base di pollo e riso: per mangiare del buon pesce meglio qualche ristorantino nelle città o villaggi della costa.
Sebbene la notte faccia fresco, in tenda si muore di caldo: per dormire bene è sicuramente meglio scegliere una delle amache che stanno nel prato delle tende, ma alla fine anche la nostra soluzione non è stata pessima: abbiamo dormito poco, è vero, ma ci siamo svegliati prestissimo – prima delle 6 – e ci siamo goduti la spiaggia praticamente deserta!
O meglio, Paola si è goduta 3 ore in spiaggia, passeggiando sulla sabbia, dormendo al sole e facendo il bagno nell’acqua calda del Caraibi… mentre Marco, più coraggioso, si è lanciato in solitaria in un’escursione verso le rovine di Pueblito di cui ti parleremo nel prossimo post!