Le docce a cuba, nella maggior parte dei casi, hanno una particolarità: non esistono boiler o caldaie, ma per scaldare l’acqua viene usato un soffione elettrico. Sì, questo aggeggio infernale contiene una resistenza alimentata da un filo che esce dal muro e l’acqua passandoci attraverso viene scaldata. Già di per sé ci sembra una follia, voi usereste il fon sotto la doccia? Come se non bastasse, nella peggiore situazione, la nostra, i fili sono semi scoperti.
La signora raccomanda di seguire la sequenza: aprire l’acqua, accendere il contatore, spegnere il contatore, chiudere l’acqua. Subito non ci diamo grosso peso e puntualmente Marco riesce a prendersi una piccola scarica di corrente, cercando di aumentare il flusso d’acqua (quindi toccando la manopola del rubinetto a contatore acceso), mentre Paola, spaventata dal piccolo incidente capitato a Marco non si sogna neanche di sgarrare… in ogni caso l’acqua è condita da piccole scosse, trasportate dall’acqua che esce dal soffione, sfiora un filo scoperto e cade giù per forza di gravità. Una goduria.
A cena dividiamo il tavolo con altri due ospiti della casa, una coppia di italiani arrivati da pochi giorni a Cuba. Ci scambiamo consigli e storie di viaggio, mangiando ottima carne arrosto.
Si è fatta l’ora di uscire, di andare a vedere il clou della festa delle Parrandas! Ma c’è un imprevisto: non abbiamo ancora la conferma per il taxi che domani ci deve riportare a Santa Clara. I padroni di casa hanno insistito per organizzare loro il trasporto, ma dopo 5 ore che fanno chiamate e attendono risposte, non hanno ancora risolto. Siamo un po’ scocciati, perché ci stanno facendo perdere tempo prezioso. Inoltre domani sarà un problema tornare in tempo per la coincidenza con l’autobus, se non ci sbrighiamo a prenotare. Prendiamo la situazione in mano: chiamiamo il taxista che ci aveva portato all’andata, in 5 minuti ci accordiamo e possiamo uscire a goderci i festeggiamenti. Finalmente!
Raggiungiamo la piazza centrale di Remedios che è già stracolma di gente, molta più del giorno precedente. Ai due estremi i trabajos de plaza di El Carmen e San Salvador sono ora completi e al massimo del loro splendore con giochi di luce e suoni. L’idea che ci facciamo è di un turismo locale, gli stranieri infatti non sono molti: meglio, significa che la festa sarà autentica! Riusciamo in qualche modo a trovarci tra la folla con Coby e Paul, la coppia di amici olandesi conosciuti a Santiago, che nel frattempo sono arrivati a Remedios; è bello ritrovarli per un ultima sera, prima che ripartano per l’Olanda! Per sfuggire alla folla che invade le strade decidiamo di salire sul terrazzo di una casa, dal quale potremo goderci lo spettacolo in tutta calma e da un punto di vista privilegiato. Prendiamo quindi qualche birra e aspettiamo.
Dimenticate qualsiasi festa di capodanno a cui siete stati, dimenticate i fuochi di San Giovanni (patrono di Torino) e quelli del carnevale, dimenticate il pallone di Maradona e la bomba di Bin Laden tipici di Napoli. La festa de Las Parrandas sfugge a qualsiasi logica a cui siamo abituati quando si parla di fuochi d’artificio!
Alle 21 iniziano le danze e subito capiamo che qualcosa non è esattamente come ce lo aspettavamo. Goderci lo spettacolo in tutta calma è da escludere: razzi luminosi di fattura rudimentale cominciano a volare in tutte le direzioni a partire dalla piazza. La folla, sebbene sembri abituata alla cosa, inizia a correre per evitare le esplosioni, qualcuno viene colpito e portato via a braccia!
Anche sul terrazzo dove siamo noi si sparge il panico, la gente inizia a camminare sulle tegole del tetto, anche perché il vento spinge i tizzoni dei fuochi proprio verso di noi. Non si può dire che sia uno spettacolo preconfezionato per turisti questo!
Dopo aver capito com’è la situazione troviamo una sistemazione sotto lo stipite di una porta da dove possiamo goderci lo spettacolo senza rischiare di essere colpiti. I due rioni si alternano ogni trenta minuti al lancio di fuochi d’artificio e razzi di vario genere, fino a mezzanotte quando è prevista una pausa per onorare il Natale e celebrare la messa nella chiesa della piazza. La festa proseguirà per tutta la notte senza sosta ma per noi l’adrenalina è abbastanza e domani partiremo presto, Che Guevara a Santa Clara e Trinidad ci aspettano!