Fenghuang ci delude a prima vista: è certamente una città particolare, con le sue case a palafitta sul fiume, ma é così piena di turisti cinesi e banchetti di souvenir da risultare quasi insopportabile. Come se non bastasse fa freddo e piove.
Qua per la prima volta non alloggiamo in un’ostello ma in una guest house gestita da una simpatica coppia cinese. Ovviamente non parlano una parola di inglese, ma la stanza ha standard superiori al solito e loro sono molto cordiali e con l’aiuto del traduttore automatico riusciamo a capirci.
Per fortuna Estella e Mark ci raggiungono per pranzo e quindi passiamo un po’ di tempo con loro, mangiando alcuni piatti che forse da soli non avremmo saputo ordinare.
La città vecchia è piccolissima, bastano un paio d’ore per visitarla tutta, quindi nel pomeriggio decidiamo di passare il tempo a pianificare i prossimi giorni davanti ad un lungo cappuccino fumante.
La sera usciamo per cena e passeggiamo sul lungofiume, dove intanto hanno aperto decine di bar karaoke: ecco, questa è un’usanza locale a cui proprio non sappiamo abituarci!
Insomma il luogo é un po’ troppo inflazionato dal turismo di massa cinese, forse per questo non è più tra i top dell’ultimissima edizione Lonely Planet, ma in ogni caso una destinazione carina in cui spendere mezza giornata (non di più!!).