E’ ora di tirare le somme di questo breve viaggio. C’è da dire che questa parte della Germania è abbastanza simile alle nostre zone per quanto riguarda i paesaggi e l’ambiente: vigne, colline, boschi e fiumi. I paesini sono caratteristici e nelle cittadine si respira un’aria di modernità e tradizione al tempo stesso. Il tutto è molto rilassante e, vista anche la vicinanza culturale, non sono molte le disavventure che ci sono capitate (a parte il freddo notturno: portare un maglione in più e dei pantaloncini in meno!). Per gli amanti del “magna e bevi” è l’ideale: a prezzi ragionevoli (10-15 euro) si cena ottimamente nei biergarten, con piatti veramente abbondanti a base di salsicce, bistecche, cosciotti, stinchi etc etc… immancabili le patate, sempre presenti in abbondanza e i crauti. Inutile parlare della buonissima birra (spesso artigianale), ma anche il vino sa difendersi bene con una tradizione che si sta specializzando sempre di più.
Stesso discorso vale per chi vuole dormire in tenda e risparmiare sull’alloggio: sono presenti camping ogni pochi km, tutti ben organizzati e ben tenuti. Insomma per alcuni giorni di vacanza è un bel giretto, anche se, per come siamo fatti noi che abbiamo sempre fame di avventure e luoghi nuovi, a lungo andare potrebbe risultare un po’ monotono. Sicuramente girare in bicicletta è l’ideale; su questo, l’abbiamo già detto, i tedeschi sono mille anni avanti rispetto all’Italia.
Il penultimo giorno lo dedicheremo alla visita della foresta nera, prima della tappa finale a Friburgo. Dopo la nostra classica colazione all’italiana in campeggio, partiamo verso Triberg. La strada passa per Hornberg, dove è situato il Duravit Design Center. Duravit è una nota società di sanitari e ha deciso di installare, sulla facciata della sua sede un gabinetto gigante (disegnato da Philippe Starck)… non possiamo perdercelo!
Ma questo è solo il preludio dell’apoteosi del trash made in Germany. Triberg è la città degli orologi a cucù: appena prima di entrare in paese ci fermiamo a osservare l’orologio a cucù più grande del mondo, praticamente una casa dalle cui finestre, allo scattare dell’ora esce il cinguettante pennuto. Annesso negozio di orologi, con prezzi proibitivi a meno che non siate dei collezionisti o non abbiate uno chalet in centro a Cervinia.
Appena si entra in paese però si è praticamente circondati da orologi a cucù: i negozi si susseguono uno accanto all’altro, variando dal tradizionale al made in china. Da qui parte anche una breve passeggiata per le cascate più alte di Germania. Non aspettatevi le cascate Vittoria: si tratta di un torrente che con 3 o 4 salti scende da una collina. Pasteggiamo con il tradizionale prosciutto affumicato della zona e nel pomeriggio deviamo verso il lago Titisee e il monte Feldberg prima di arrivare a Friburgo.
L’affabile proprietario del campeggio ci accoglie amichevolmente: non preoccupatevi, questa piazzola è molto fresca la notte! Ah menomale…
In realtà il clima qua è molto più mite che nella valle del Reno e Friburgo dovrebbe essere la città più calda della Germania, speriamo!
Il camping è a 20 minuti a piedi dal centro città quindi ci spostiamo per la serata, sbizzarrendoci tra i cibi da tutto il mondo presenti nel mercato coperto di MarktHalle: optiamo per 2 ostriche, un piatto di funghi della foresta nera e un piatto persiano, per concludere con una vera caipirinha brasiliana.