Riprendiamo il racconto della nostra avventura in Perù: se un po’ ci conosci saprai che quello che stiamo per trattare è un argomento che ci è molto caro! Ti abbiamo già parlato dei piatti tipici della cucina peruviana, ma non ci è bastato assaggiarli, abbiamo voluto imparare anche a cucinarli. E così appena arrivati ad Arequipa con l’autobus notturno da Nazca non abbiamo perso tempo e per rilassarci dal viaggio ci siamo subito iscritti ad un corso di cucina peruviana. Arequipa è famosa per la sua gastronomia e per le sue picanterias, i ristoranti dove gustare le specialità della regione, quale luogo migliore per imparare a cucinarle?
Dopo aver letto un po’ di recensioni sulle guide e su internet la nostra scelta è ricaduta su Peruvian Cooking Experience che tiene i suoi corsi nel fantastico cortile di Casa De Avila. I corsi si tengono tutti i giorni domenica esclusa, alle 11 e alle 16 e hanno un costo di 20 dollari.
A seconda dei giorni viene riproposto un diverso menu: tradizionale, andino e di mare. Il menu andino prevede insalata di quinoa, peperone ripieno (rocoto relleno) e sformato di patate (pastel de papa). Quello di mare il ceviche (pesce crudo marinato) e la chorrillana de pescado (pesce con verdure saltate).
Noi capitiamo nel giorno dedicato al menu tradizionale. Come prima portata prepariamo la causa rellena: un tortino di patate ripieno di insalata russa e avocado. Si prepara un purè piccante e con l’aiuto di una formina si farcisce.
Il piatto forte è il mitico lomo saltado compagno di tanti pasti in Perù. Si tratta di straccetti di manzo saltati con cipolle, pomodori e patatine. Siamo riusciti anche a riprodurlo una volta tornati a casa: hai già letto la nostra ricetta del lomo saltado?
Infine ci viene offerto un ottimo budino di quinoa come dessert, preparato in precedenza dallo staff. Ah non l’avevi capito? Tutto ciò che si cucina ovviamente poi si mangia.
Al corso di cucina peruviana è possibile associare una visita al mercato, che noi però preferiamo visitare autonomamente, e una lezione sul pisco, la grappa peruviana.
Dopo una breve introduzione teorica sulle varie qualità di pisco si passa alla degustazione, ma il vero momento clue è la preparazione del famoso pisco sour: un cocktail che ricorda un po’ il mojito preparato con l’acquavite, succo di lime e albume d’uovo. Detto così sembra un po’ strano, ma è molto buono! Potevamo farcelo scappare?