Uno degli aspetti che ci attira nel nostro viaggio è la scoperta dell’artigianato peruviano. Paola è sempre alla ricerca di botteghe e laboratori particolari per scoprire le tecniche utilizzate nei Paesi che visitiamo.
La città di Nazca non è particolarmente affascinante, ma vale la pena fare un giro, soprattutto per rilassarsi dopo il sorvolo delle linee.
Dalla stazione degli autobus, puoi raggiungere la piazza centrale camminando in una decina di minuti, seguendo una delle direttrici principali che attraversano la città: lungo la strada si alternano ristorantini / trappole per turisti e attività commerciali locali.
Segui il tuo istinto per scegliere dove fermarti a pranzare oppure compra un po’ di frutta e continua la passeggiata sotto il sole cocente.
Per passare il pomeriggio prima di prendere il bus notturno per Arequipa, decidiamo di visitare il Barrio San Carlos, quartiere di Nazca nel quale si trovano molte botteghe di artigianato peruviano. Non molte guide lo segnalano, ma secondo noi è una chicca nascosta che vale veramente la pena di scoprire.
Il Barrio si trova al di là del fiume (perennemente in secca), è una zona molto tranquilla, dove a stento troverai turisti: per arrivarci puoi passeggiare venti minuti circa oppure prendere un taxi. Arrivato in zona puoi chiedere dei laboratori ai passanti, non è facilissimo individuarli.
Qui incontriamo Andrés Rolando Calle Benavides (Toby), successore “commerciale” e figlio del Gran Maestro de la Artesanía Andrés Calle Flores, famoso per essere stato tra i primi ad aver riscoperto la ceramica nazca, studiato e imparato a riprodurre i suoi disegni.
Si tratta di un tipo di ceramica policroma, che arriva ad avere fino a 11 colori e che riporta sulla superficie scene di vita quotidiana, rappresentazioni di sacrifici umani e decori geometrici. La forma più tipica è il vaso con manico a ponte.
Nel suo laboratorio Andrés Rolando passa il tempo a parlare con i turisti che arrivano e a far dimostrazioni sulle tecniche utilizzate dall’antica civiltà Nazca. Siamo rimasti affascinati dai suoi racconti e dal suo carattere amichevole: è stato bello vederlo al lavoro, sentire gli aneddoti e attardarci nel patio, per saperne di più.
Puoi scoprire di più sul sito Peruvian Potteries.
All’uscita dallo studio è quasi il tramonto e abbiamo solo il tempo di visitare il laboratorio tessile lì accanto, dove conosciamo un ragazzo al lavoro sul telaio. Nello studio si tinge ancora la lana con modalità tradizionali e nei giorni di maggiore affluenza fanno piccole dimostrazioni. Lo studio è interessante e vedere il tessitore al lavoro è affascinate.
Si è fatto tardi, non ci resta che tornare verso il centro città per cenare prima di ripartire per la nostra prossima meta: Arequipa.